Philip Dick, l’abuso di sostanze psicoattive e l’errore di valutazione

Philip Dick

Philip Dick, l’abuso di sostanze psicoattive e l’errore di valutazione

Philip K. Dick (1928-1982) è stato uno scrittore americano di racconti e romanzi di fantascienza. Insieme a James Ballard è stato uno dei riformatori della fantascienza moderna, quella che è passata dal raccontare storie di astronavi ed extraterrestri a una fantascienza sociale, cioè la narrazione di cosa potrebbe succedere alla nostra società nel futuro prossimo basandosi sullo sviluppo delle attuali conoscenze scientifiche e sulla loro possibile influenza sulla psicologia dell’uomo e gli usi e costumi sociali. Dai libri di Philip Dick sono stati tratti finora dodici film tra cui Blade Runner, Minority Report, Total Recall/Atto di Forza, A Scanner Darkly/Un oscuro scrutare, Paycheck, Screamers e molti altri. Dopo la sua morte la sua intera opera è stata rivalutata da molti critici letterari ed è attualmente collocato tra i classici della letteratura contemporanea.

L’abuso di sostanze

Dick non ha mai nascosto di avere abusato di sostanze stupefacenti nella sua vita. Si avvicinò inizialmente all’amfetamina negli anni cinquanta sotto prescrizione psichiatrica a causa di una lieve forma di schizofrenia di cui soffriva, ne divenne dipendente e continuò a utilizzarla per ottenere una maggior produttività nel suo lavoro grazie alla capacità di mantenere dei ritmi più elevati e di lavorare per periodi più lunghi sotto effetto dello stimolante.

Tra gli anni sessanta e settanta visse a lungo in California tra San Francisco e Los Angeles, nel pieno periodo hippie/beat/psichedelico della west coast, frequentando un gruppo di amici psiconauti che passava la maggior parte del tempo a “giocare” (termine che usa lo stesso Dick) con sostanze psichedeliche di ogni tipo. Fu in questo periodo che scrisse alcune delle sue opere più importanti, si ammalò di pancreatite cronica a causa dell’abuso di droghe e per lo stesso motivo diversi tra i suoi amici morirono o subirono irreversibili danni psicologici o fisiologici.

Dick si è ispirato alle esperienze del suo gruppo di amici per la stesura del romanzo A Scanner Darkly, tradotto in italiano come “Un oscuro scrutare” e ripreso poi in versione cinematografica da Richard Linklater nel 2006 con Keanu Reeves nel ruolo di protagonista. Il film racconta la storia di un agente infiltrato della narcotici che si inserisce in un gruppo di persone dedite all’uso massiccio di una nuova droga anfetaminica chiamata “Sostanza M”, l’agente stesso ne fa uso in modo continuativo fino a sviluppare una forma di schizofrenia. Sia la pellicola che il libro descrivono in modo dettagliato le caratteristiche psicologiche dei personaggi evidenziando le distorsioni percettive determinate dagli effetti psicoattivi della sostanza.

L’errore di valutazione

Al termine del libro l’autore dedica una nota ai suoi amici che hanno subito danni psicologici e/o fisiologici di diversa entità durante quel periodo di sperimentazione psichedelica a cui egli stesso ha preso parte. Dick dice: “Quello  che  avete  letto  è  un romanzo  che  riguarda  alcune persone  che  sono  state  punite eccessivamente  per  quello  che hanno fatto. Volevano divertirsi, ma si comportarono come quei bambini che  giocano  per  strada,  che  per quanto  possano   vedere   come ciascuno di loro, l’uno dopo l’altro, rimanga  ucciso,  travolto,  mutilato, annientato, non per questo smettono di  giocare.  […] Ma questo lasso di tempo è stato terribilmente breve e la punizione che ne è seguita è  stata  al  di  là  di  ogni immaginazione […] Il  ‘nemico’  è  stato  il  loro  errore durante il gioco.”

Dick non parla quindi di dipendenza, ma il suo discorso è volto a sottolineare come alcune persone del suo gruppo, tra le quali lui stesso, subirono delle conseguenze irreversibili durante quel periodo di sperimentazione. Continua la nota affermando: “L’abuso  di  droga  non  è  una malattia,  è  una  decisione,  come quella di sbucare davanti a un’auto in  corsa.  Questa  non  la  si definirebbe  una  malattia  ma  un errore  di  valutazione.  Quando  un certo  errore  comincia  a  essere commesso da un bel po’ di persone, allora diviene un errore sociale, uno stile di vita.”

L’errore di valutazione può riguardare l’episodio singolo di assunzione di una sostanza e questo può accadere quando non si conoscono o non si possono valutare alcune delle variabili in gioco, ad esempio non si conosce la sostanza assunta, oppure si hanno sufficienti informazioni sulla sostanza ma è la prima esperienza di assunzione, oppure si assume una sostanza già provata ma in un contesto diverso o con diverse quantità, oppure non si conoscono le proprie predisposizioni genetiche a sviluppare certe patologie. Capita, infatti, che dei danni a breve o lungo termine siano causati da designer drugs ancora semisconosciute di cui spesso non è nota la provenienza e la natura dei principi attivi nemmeno alle equipe di pronto soccorso o alle forze dell’ordine, ma può capitare anche un bad trip con LSD a uno psiconauta esperto, così come può capitare l’overdose di eroina a consumatori abituali quando sul mercato vengono immesse delle partite di purezza superiore a quella acquistata abitualmente. Anche se la percentuale di persone che sviluppa una patologia psicologica o fisica irreversibile a causa dell’uso di droghe è marginale rispetto al numero totale di consumatori è utile ricordare che episodi di questo tipo comunque si possono verificare nei contesti più diversi.

Il ruolo degli operatori

Tempo fa il primario di neurologia di un ospedale milanese mi disse che nel periodo in cui la salvia divinorum non era stata ancora inserita nelle tabelle delle sostanze stupefacenti e si vendeva tranquillamente negli smart shops vide diversi ragazzi arrivare al pronto soccorso in stato confusionale dopo avere avuto un’esperienza fortemente psichedelica e allucinatoria con la sostanza. Non erano preparati a un’esperienza così forte, pensavano che una sostanza venduta legalmente nei negozi fosse innocua. Allo stesso modo, per chi lavora nel settore in ambito psicologico o medico, è possibile incontrare persone che hanno sviluppato problemi a seguito del consumo di sostanze nuove, designer drugs su cui non esiste ancora una letteratura scientifica di riferimento né studi attendibili sugli effetti, sostanze spesso acquistate tramite smart shops on-line oppure nel dark web, così come accade anche con sostanze più diffuse e storicamente conosciute.

È quindi compito di ogni professionista che lavora con chi consuma sostanze psicoattive l’essere costantemente informato sul mercato delle sostanze illegali e legali e sui loro possibili effetti, così come deve essere un dovere preciso della società in cui viviamo permettere lo svolgimento di attività di corretta informazione nei confronti delle sostanze, con particolare riguardo alle nuove generazioni di stupefacenti e alle nuove generazioni di consumatori.

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